Sono proprietario del terreno confinante a quello offerto in vendita, ma lo coltiva la società di cui sono socio: ho il diritto di prelazione?

Se il proprietario persona fisica coltiva il proprio terreno con la società di cui è socio e materialmente è proprio lui ad eseguire le lavorazioni nel campo, può esercitare il diritto di prelazione rispetto al terreno confinante che sia offerto in vendita a terzi? Vediamo come funziona Ai sensi della Legislazione Agraria (L.n. 817/1971 e L.n. 590/1965) qualora un soggetto offra in vendita il proprio terreno, il proprietario confinante coltivatore diretto ha il diritto di prelazione. Per poter esercitare il diritto di prelazione, è richiesta la sussistenza dei seguenti requisiti: la qualifica di coltivatore diretto; la coltivazione del proprio fondo da almeno due anni; il possesso della capacità lavorativa adeguata; la mancata alienazione di fondi rustici nel biennio precedente la vendita; la contiguità/confinanza con il...

Riforma Cartabia: possibile separarsi e divorziare contemporaneamente?

Nel nostro ordinamento prima di poter divorziare è sempre stato necessario procedere con la separazione ed attendere un certo lasso di tempo. La nuova riforma del processo civile ha tuttavia introdotto la possibilità di depositare un unico ricorso per la separazione ed il successivo divorzio. Vediamo insieme come funziona. Prima dell’introduzione della riforma, i coniugi che volessero divorziare, dopo la separazione erano tenuti a presentare un nuovo ricorso, trascorsi i termini di legge (sei mesi dall’udienza presidenziale in caso di separazione consensuale, dodici mesi in caso di separazione giudiziale). Ciò comportava che il coniuge che avesse deciso di porre fine al proprio matrimonio si sobbarcasse di un duplice impegno: era necessario prima provare a raggiungere un accordo sulla separazione (tanto per gli aspetti economici, quanto...

Fino a quando il figlio maggiorenne ha diritto di essere mantenuto?

Il codice civile, ove prevede il diritto del figlio, anche maggiorenne, ad essere mantenuto dai genitori, non pone alcun limite di età: è stata pertanto la giurisprudenza ad introdurre una serie di indici volti ad individuare il momento in cui viene meno tale diritto. Vediamo insieme fino a quando il figlio maggiorenne ha diritto di essere mantenuto Ai sensi dell’art. 337-septies c.c. il giudice “può disporre in favore dei figli maggiorenni non indipendenti economicamente il pagamento di un assegno periodico”. In un epoca in cui l’indipendenza economica viene raggiunta sempre più tardi, sono comunque state individuate delle circostanze che fanno venire meno il dovere del genitore di mantenere economicamente il figlio maggiorenne. Innanzitutto, non sia possibile fissare in astratto un termine finale di persistenza dell’obbligo...